SpallaProblemi alla spalla? Cominciamo dalle gambe.

L’approccio riabilitativo Training Lab Firenze alle patologie della spalla (tendiniti, instabilità, lesioni tendinee, artrosi) segue le più recenti risultanze della ricerca clinica, che tengono conto della funzionalità di questa complessa articolazione nel contesto di una attività globale della catena cinetica corporea.

La riabilitazione della spalla si deve focalizzare sia sulle specifiche caratteristiche intrinseche dell’articolazione scapolomerale per quanto riguarda la flessibilità, la forza, l’equilibrio e la resistenza, sia sulla funzionalità del Core considerato il suo ruolo nella funzione o disfunzione degli arti.

Una corretta valutazione pre-trattamento che riguardi il Core e gli arti inferiori è opportuna prima del programma riabilitativo.

Così facendo si possono affrontare subito nelle prime fasi i deficit riscontrati nella valutazione che di solito sono rappresentati da schemi alterati di movimento del bacino, anche, tronco e spalle e debolezza o diminuita flessibilità muscolari; tali deficit possono essere riscontrati sia localmente che distalmente.

Specifiche limitazioni della flessibilità o debolezze muscolari possono essere trattate con specifici esercizi, tuttavia gli schemi di movimento debbono essere affrontati a livello globale coinvolgendo l’intero movimento in catena cinetica.

La riabilitazione deve essere una sorta di “flusso” di esercizi che costruiscono una base di stabilità e di generazione di forze e che quindi procede distalmente per permettere un controllo delle forze e contemporaneamente permettere la massima mobilità del segmento distale.

Un esempio delle linee guida di riabilitazione della spalla nella prima fase sia nel caso di interventi chirurgici sia di un trattamento conservativo.

 

Principi e razionale per una Riabilitazione Funzionale della Spalla

Core stability: Hodges (1999) ha dimostrato che prima che si inizi un movimento del braccio o della gamba il Trasverso dell’Addome è sempre attivato per primo allo scopo di aumentare la pressione intraddominale e stabilizzare il tronco per anticipare il movimento. Pertanto rinforzare la muscolatura addominale e gli altri muscoli del Core deve essere attuato come primo intervento nel processo riabilitativo.

Allineamento posturale: Per funzionare correttamente, il corpo deve avere un corretto allineamento. La postura del “quarto superiore” dipende dalla corretta posizione del bacino, della regione lombo pelvica, del rachide cervicale e toracico, della scapola e della spalla. Gli esercizi di riabilitazione devono essere eseguiti con rachide in posizione neutra, con appropriata posizione del bacino e corretta attivazione della muscolatura del tronco. La protrazione della spalla, una eccessiva lordosi cervicale o lombare e una eccessiva cifosi dorsale sono cause frequenti di disfunzione scapolare. Anomalie posturali, specialmente un’ipomobilità toracica, spesso presente, devono essere individuate e corrette fin dall’inizio nel programma di riabilitazione.

Catena cinetica: La stabilità prossimale deve essere recuperata (o ottenuta) prima della motilità distale; altrimenti ci può essere un peggioramento dei problemi distali, specialmente nel caso di conflitto sottoacromiale. Una corretta attivazione della muscolatura del tronco e della forza e flessibilità della gambe faciliteranno la posizione scapolare. Quindi la riabilitazione procede da prossimale (arti inferiori, bacino, tronco) a distale.

Quando è possibile occorre correggere le debolezze prossimali, quindi lavorare sugli arti superiori. Durante questa fase gli esercizi scapolari e dell’arto superiore possono essere eseguiti in posizione seduta per separare i segmenti disfunzionali. Il programma di riabilitazione deve integrare schemi di movimento funzionale quanto prima possibile. Esercizi di stabilizzazione del tronco (lavoro di balance) sono essenziali per migliorare il ritorno alla normale funzionalità.