Presso il Training Lab Firenze è attivo un servizio di Sport Training, rivolto ad atleti infortunati e non.

Gli obiettivi dell’allenamento sportivo proposto in chiave riabilitativa, preventiva o performante sono il recupero della piena funzionalità, la riduzione del rischio di re-infortunio e il miglioramento della performance.

In altre parole, tornare all’attività agonistica non solo più veloci, più forti e più coordinati, ma anche più consapevoli del proprio corpo e pronti a sopportare i pericoli che la pratica sportiva comporta.

Al Training Lab Firenze vengono messe in atto tutte le strategie operative perchè l’atleta possa superare il periodo riabilitativo, colmare gap funzionali, migliorare la qualità del gesto sport-specifico, elevare la propria resistenza agli infortuni. Training Lab, in accordo con le più recenti acquisizioni scientifiche, pone l’accento su movimenti in catena cinetica chiusa, multi articolari, multi dimensionali. Ogni esercizio è un test, volto ad identificare schemi motori carenti, muscoli inibiti o iperattivi, movimenti disfunzionali, squilibri e asimmetrie strutturali.

Attraverso l’uso di attrezzi funzionali appositamente selezionati, gli atleti possono allenarsi per il proprio sport in un ambiente che propone perturbazioni controllate e arricchimenti propriocettivi.

Training Lab Firenze dispone di: medicine balls, stability balls, balance boards, foam roller, bands/tubing, steps/boxes, indian clubs, sand bags, slide pads, suspension trainer, water balls, water pipes.

I cosiddetti functional training tools ampliano l’orizzonte dell’attrezzatura sportiva, insistendo sui concetti di portabilità e adattabilità, maneggevolezza e prensione, perturbazione e destabilizzazione.

Nella nostra realtà operativa, i tools sono soltanto forme che permettono di aumentare le difficoltà secondo un continuum che va dal meno funzionale al più funzionale.

Il loro impiego:
– “induce” una risposta propriocettiva, migliorando la percezione del corpo al variare di sollecitazioni spazio-temporali
– “facilita” il controllo del peso corporeo sottoposto alla deformazione gravitaria in situazioni posturali dinamiche
– “accende” la stabilizzazione prossimale (core)
– “attiva” la mobilità distale (arti), secondo sequenze cinematiche tridimensionali in accelerazione/decelerazione.

Il loro uso in campo sportivo e riabilitativo consente una somministrazione controllata e progressiva di pattern di “vulnerabilità”, migliora l’acquisizione d’informazioni propriocettive cosiddette “predittive” (feedback), stabilisce una mappatura cognitiva inconscia della gestualità “pericolosa” e facilita l’assimilazione di meccanismi di pre-attivazione neuromuscolare (feed forward).