La lesione dei legamenti cambia la funzionalità del cervello. Pensiamoci.

Utilizzando tecniche avanzate di valutazione neurofisiologica, la ricerca ha dimostrato che un infortunio, ad esempio al ginocchio, alla caviglia, determina una riorganizzazione funzionale della corteccia cerebrale che si traduce in una risposta sensomotoria alterata, predisponendo questi soggetti a infortuni successivi. E’ questa la conclusione degli studi della Università dell’Ohio e della Duke University e di altri Centri di eccellenza .

Questi pazienti spesso rimangono predisposti a recidive o episodi di instabilità. Le teorie emergenti suggeriscono che questo potrebbe essere previsto perché il sistema nervoso si adatta ai cambiamenti reclutando risorse aggiuntive in tutta la corteccia quali ad esempio, centri per le pianificazione e le aree visive, per eseguire con successo i compiti richiesti.

Per affrontare queste alterazioni del sistema nervoso centrale, potrebbe essere necessario stressare aree cerebrali supplementari all’interno del programma di riabilitazione o prevenzione degli infortuni. Reintrodurre schemi motori attraverso l’esercizio mentre le aree per la pianificazione, per la visione e altre aree della corteccia stanno affrontando una forte richiesta, può costringere i soggetti ad adottare schemi motori che potranno essere più flessibili sotto stimoli estrinseci.

Fin dalle prime fasi della riabilitazione quindi gli esercizi di “impegno cognitivo” o impegno visivo potrebbero migliorare gli schemi neuromotori del soggetto.
E’ questo un nuovo grande campo che si apre per la riabilitazione e la prevenzione.

Pensiamoci.