Pilates e ScienzaEsiste ormai una letteratura scientifica di alto valore che contribuisce a dare al Pilates una sua giusta valenza di metodo scientifico. Alcuni articoli recenti infatti hanno confermato l’utilità e l’appropriatezza delle tecniche Pilates nel campo della riabilitazione (Bryan, 2003) e nel trattamento del mal di schiena data la sua utilità nel tonificare quei gruppi muscolari addominali e lombari che proteggono la schiena, alleviano dolori e prevengono successivi disturbi (Harrington, 2005).

Negli anno ’80 uno dei primi centri medici a usare il metodo Pilates per patologie articolari è stato il Saint Francis Memorial Hospital di San Francisco. Il Dr. James Garrick, chirurgo ortopedico e responsabile del centro di Medicina dello Sport di quell’istituto, cominciò ad usare la metodica per la riabilitazione e la prevenzione degli sportivi che avessero subito un trauma, un intervento chirurgico o che volessero migliorare le loro performance. Su questa sua attività il Dr. Garrick ha scritto numerosi articoli che confermano la validità degli esercizi Pilates nelle patologie ortopediche.

Una delle sue allieve, Elizabeth Larkam, è ormai riconosciuta una della maggiori esperte mondiali di Pilates e la sua pratica riguarda riabilitazione e prevenzione anche di patologie degenerative dell’età anziana.

Riguardo quest’ultimo campo la prestigiosa Mayo Clinic, considerata secondo un recente studio fra i primi cinque migliori ospedali al mondo, ha incluso la metodica Pilates fra le tecniche che possono prevenire-curare le patologie di schiena, le così dette lomboalgie, estremamente diffuse e che tanto incidono come costi sociali e sanitari anche in Italia.

L’Accademia Americana dei Chirurghi Ortopedici (AAOS), la più prestigiosa associazione di ortopedici, indica il Pilates come una delle tecniche che contribuiscono al rinforzo della muscolatura in modo globale e armonico sia in soggetti giovani sia in persone anziane, contribuendo in quest’ultima categoria alla prevenzione dell’osteoporosi e ai rischi di caduta per difetto di equilibrio e tono muscolare.

Per quanto concerne infatti l’osteoporosi, si è visto come possa trarre vantaggio da esercizi eseguiti con la tecnica Pilates. Una delle maggiori esperte in questo campo è la terapista Marika Molnar che lavora a New York; il suo libro sulla prevenzione di questa patologia, che può essere altamente invalidante, è ormai un classico per chi si occupa di esercizi curativi.

Presso l’Hospital for Special Surgery di New York, che è stato proclamato per il 2011 come il miglior ospedale ortopedico al mondo, è attiva una sezione di cura integrativa (Integrative Care Center) nella quale, per il trattamento di patologie osteoarticolari, muscolari, postraumatiche, di osteoporosi, è prevista la ginnastica con tecniche Pilates.

 

Pilates e Core Stability.

Una delle più interessanti intuizioni di Joseph Pilates è stata quella di capire che la zona da cui deriva tutta la stabilità e la dinamicità del corpo è quella centrale, quella che lui chiamava la “Power House” cioè la Casa, il magazzino, della Forza e che oggi viene chiamata il Core, cioè il Centro.

Molti studi odierni si sono rivolti a tale area perché si è confermato che da tale zona parte la forza e la stabilità di tutto il corpo e che migliorando tale area si migliorano le performance atletiche, ma anche la funzionalità muscoloarticolare durante le attività quotidiane e quindi si possono prevenire sia gli infortuni sportivi che le patologie da usura.

Si comprende come quest’ultimo aspetto rivesta un’enorme importanza anche dal punto di vista di economia sanitaria.

Che quella del Core sia un campo di ricerca in evoluzione lo dimostrano studi recenti di alcuni centri di alto valore scientifico. L’Università di Pittsburgh ha un proprio laboratorio di Ricerca Neuromuscolare, diretto dal Prof. Scott Lephart; il suo gruppo ha pubblicato molti lavori di ottimo livello sulla funzionalità del Core in varie discipline sportive: il football, il tennis, il ciclismo, il golf.

Un articolo uscito nel 2006 pubblicato dall’Università del Kentucky dal gruppo di lavoro diretto dal dr. Ben Kibler si intitola “The Role of Core Stability in Athletic Function” e dimostra come la buona funzione di tutti quei muscoli che compongono il Core – e sono numerosi – contribuisca alla buona performance sportiva e al contrario, cosa molto importante, una sua debolezza predisponga agli infortuni.

Tutti questi studi stanno cambiando radicalmente le tecniche di preparazione atletica e le teorie sugli esercizi anche di prevenzione e riabilitazione.

Il “padre” di tale rivoluzione si può considerare in un certo senso Joseph Pilates.