Neuroplasticità: nuove frontiere per la riabilitazione negli sportivi

Parlando di Neuroplasticità, si stanno facendo importanti passi avanti nella conoscenza del cervello. Mediante la Risonanza Magnetica Funzionale (fRMN) si è visto che il cervello è in grado di “trasformarsi”,cosa che fino a qualche anno fa si riteneva non possibile.

E’ stato visto ad esempio che in soggetti con lesione del Crociato Anteriore si creano variazioni a livello del cervello, alcune zone cioè vengono attivate maggiormente, una di queste è la zona che controlla la visione. Si è visto che in questi soggetti viene attivata questa regione perché la persona deve sfruttare maggiormente la percezione visiva per compensare la ridotta stabilità dell’articolazione.

Questo fatto sta portando a nuove metodiche di riabilitazione del ginocchio, fondate anche sul rinforzo visivo.

Inoltre è stato visto che anche dopo la ricostruzione del legamento alcune aree del cervello subiscono una variazione, una di queste sovrintende la capacità del soggetto di pianificare i movimenti (motor planning), quindi permane, anche dopo l’intervento, una “debolezza” motoria che la riabilitazione, alla luce di queste scoperte, può più specificamente ri-allenare.

Un altro fondamentale passo avanti delle neuroscienze, che sta mostrando come molte aree del cervello sono fra di loro interconnesse.