Le recenti acquisizioni delle Neuroscienze hanno evidenziato che ogni attività motoria, sportiva o della vita quotidiana, comporta continui stimoli al soggetto che è costantemente sottoposto a cambiamenti visivi, cognitivi con i quali deve reagire per armonizzare e compiere correttamente i propri movimenti.

Per tali motivi le attività motorie in genere e riabilitative in particolare, devono essere indirizzate non solo agli esercizi di rinforzo muscolare, di postura, di propriocezione, ma contemplare nel medesimo tempo azioni che stimolino la visione e l’attività cognitiva.

Sta quindi avendo sempre più validità e credito una riabilitazione e un allenamento che abbiano un approccio multifattoriale.

Una riabilitazione che incorpori aspetti multimodali dell’apprendimento motorio e di neurocognizione potrà migliorare i risultati finali e migliorare le performance.

Le Neuroscienze abbinate con le nuove tecnologie ci possono dare validi strumenti per attuare una riabilitazione che sia focalizzata su elaborazioni sensoriali, visive e cognitive.

Gli studi del gruppo di ricercatori guidati da Dustin Grooms PhD dell’Università dell’Ohio ha sviluppato un modello di approccio riabilitativo che integra apprendimento motorio, realtà virtuale e neurocognizione.

Abbiamo fatto nostro questo protocollo anche grazie alla collaborazione scientifica fra il gruppo di Grooms e il Training Lab Firenze.

 

NUOVE METODICHE

Uno schema di lavoro riabilitativo e di allenamento dovrà prevedere, a fianco delle classiche metodiche per il recupero ROM, il rinforzo muscolare, la propriocezione e il controllo posturale, molteplici tecniche e specifici interventi.

1) Uso di Focus esterno

In genere nei protocolli di riabilitazione il paziente riceve istruzioni su come deve essere effettuato il movimento, in tal modo l’attenzione è diretta sul proprio movimento il che induce un focus di attenzione che è “interno”.

Prove sempre più evidenti hanno mostrato che tale tipo di attenzione non è così efficiente. Dirigendo l’attenzione del paziente sugli effetti del movimento sull’ambiente, creando cioè un focus “esterno”, il risultato si è visto essere più efficiente.

Un focus esterno è stato anche collegato a una favorevole risposta dopaminergica grazie agli immediati vantaggi in termini di prestazioni di un focus esterno che promuove l’autoefficacia del paziente. Tuttavia, il rilascio di dopamina è probabilmente solo un contributo parziale alle prestazioni / apprendimento motorie.

In effetti, un focus esterno è attualmente l’unico meccanismo che è stato direttamente supportato utilizzando metodi neuroscientifici. Indagini mediante stimolazione magnetica transcranica hanno rivelato che adottando un focus esterno rispetto a un focus interno si può aumentare l’inibizione intracorticale della corteccia motoria primaria.

 

2) Azioni di Interferenza Contestuale

Interferenza contestuale nell’apprendimento motorio è definita come l’interferenza nella performance che deriva dal praticare un compito in un contesto di altri compiti.

Basato su studi con Risonanza magnetica funzionale un gruppo di pazienti sottoposto a un regime di esercizi di interferenza contestuale, ha mostrato maggior attività delle regioni sensomotori e premotorie, rispetto a gruppo di controllo.

Un modo per attuare tale metodica può essere ad esempio proiettare su uno schermo numeri o colori che appaino in modo random e ai quali il soggetto deve rispondere medianti prestabiliti movimenti.

 

3) Attività di Reazione imprevista

L’uso di luci che sia accendono a velocità crescente e in modo casuale per una integrazione visiomotoria più accurata.

Altra metodica è ad esempio lanciare una palla al soggetto quindi chiamare un numero doppio- 21- il primo numero determina “dove” passare la palla, il secondo “come” passarla, se un calcio o un lancio a mano.

 

4) Tecniche di Riponderazione sensoriale

Riponderazione sensoriale descrive come il sistema nervoso centrale integra stimoli sensoriale separati (visivi, propriocettivi, vestibolari) dando loro peso in accordo con la loro affidabilità, essenzialmente diminuendo il peso di stimoli non affidabili e quindi incrementando il peso di altri.

L’uso di occhiali stroboscopici facilita la riponderazione sensoriale. Tale metodo permette di potenziare l’elaborazione propriocettiva che è danneggiata dopo un infortunio (ad esempio del LCA) diminuendo la rilevanza del feedback visivo per il controllo motore.

 

5) Esercizi di Dual task

Il concetto applicativo si rifà a quello che sottende alla interferenza contestuale.

L’azione tuttavia può essere più complessa. Il soggetto deve risolvere calcoli matematici che determinano ad esempio quale movimento portare a termine.

 

6) Azioni con Perturbazione visiva

La realtà virtuale permette di eseguire azioni di equilibrio mentre è sottoposto ad immagini perturbanti

 

7) Tecniche di Apprendimento differenziato

L’apprendimento differenziale si basa sulla teoria della dinamica di sistemi. Quando si utilizza l’apprendimento differenziale nella pratica di capacità di movimento, gli schemi di movimento stessi sono intenzionalmente variati durante la pratica.

Questo principio teorico suggerisce che facendo eseguire agli atleti una varietà di schemi di movimento, si attiva un processo di apprendimento auto-organizzato. Attraverso il processo di sperimentazione con diversi schemi di movimento, di obiettivi e con l’apprendimento di mezzi alternativi per eseguire un’attività (piuttosto che praticare solo la forma di movimento presumibilmente “corretta”), l’atleta apprende una soluzione motoria personalizzata che funziona meglio per sé stesso dato il contesto e i vincoli ambientali del proprio corpo.

Ad esempio, durante la pratica di un salto, l’atleta esegue più varianti. Le stesse variazioni non vengono ripetute più di due volte.

 

STRUMENTAZIONE

La strumentazione per esplicare tali metodiche sono varie.

  • Computer e grande monitor per attività di dual task
  • Visore per Realtà Virtuale
  • Occhiali stroboscopici
  • Strumentazione Senaptec Sensory Station per valutazione visiva
  • Fitlight

Con le recenti prove a sostegno di contributi neurali alle lesioni muscolo-articolari e legamentose, i protocolli di riabilitazione possono trarre vantaggio dall’incorporazione di approcci che sono indirizzati verso il sistema sensomotorio.

L’integrazione dei principi di apprendimento motorio (focus esterno e apprendimento differenziale) e/o nuove tecnologie (realtà virtuale, Fitlight, occhiali stroboscopici) possono rafforzare gli attuali protocolli di riabilitazione e migliorare il recupero del paziente.